Info proprietà | Il mulino Burgazzi, sito nella boscosa valle del torrente Borla (PC), era in funzione fino agli anni 80 dello secolo scorso ed oggi, pur non essendo un rudere, mostra segni evidenti del lungo abbandono. Dalla breve carraia che si stacca dalla strada provinciale, in prossimità del ponte che unisce le frazioni di Comini e Silvani, seminascosti dalla vegetazione, si intravedono i tre fabbricati che compongono il complesso. Un primo edificio ad uso multiplo, legnaia, deposito e rimessa, quindi la piccola casa di abitazione, poi, in posizione più elevata, aggrappato alle pendici della stretta gola, il fabbricato del mulino vero e proprio. Quasi integro visto in distanza, avvicinandosi, mostra tutto il degrado del tempo e della incuria. Vetri rotti, imposte e porte sfondate, erbacce e rovi ovunque, salvo il piazzaletto e le zone lastricate. Stupisce di trovare in zona montana un mulino con ruota a cassette per di sopra. Più frequentemente si vedono ruote orizzontali a mezzi cucchiai colpite dall'acqua tramite condotta o scivolo. Con un diametro di 5,5 m e larghezza di 0,6 m, presumibilmente poteva ricevere 150-200 lt/sec e disporre di 5-6 kW di potenza meccanica all'asse ruota, utilizzata su due coppie di macine ed un vaglio, ancora presenti all'interno dell'edificio ed in discrete condizioni di conservazione. Accanto alla ruota sono ancora eretti i pilastrini di sostegno della parte terminale del canale di adduzione, probabilmente di legno e del tutto scomparso. Rimane una parte del canale, in pietra e terra, addossato alla parete della gola ed in alcuni punti interrotto da una frana. Non c'è più traccia invece dell'opera di presa che doveva trovarsi nelle immediate vicinanze del ponte. L'acqua del torrente scorre limpida e freschissima, relativamente abbondante, considerata la stagione estiva avanzata, la quota modesta (meno di 400 m slm) e la piccola estensione del bacino idrografico (6 km2), che ha però la particolarità di essere, a monte, completamente boscato e privo di abitazioni permanenti. Considerate le caratteristiche dei macchinari conservati ed il contesto agricolo, il mulino era certamente utilizzato per la macinatura di cereali e forse di castagne. Nota naturalistica Il torrente Borla affluente in sinistra dello Stirone, nasce dal monte Mezzano (958 m s.l.m.) scendendo dal suo versante settentrionale e in questo tratto delimita il confine con la provincia di Piacenza; entrando in questa valle ci si trova in una selva di grande valore naturalistico caratterizzata dalla presenza contemporanea di diverse specie rare: tra queste primeggia il Borsolo (staphylea pinnata) arbusto a portamento cespuglioso che qui è di casa, in quanto predilige le selve fresche e ombrose. | |