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  • Mulino_Culcasi_TP Foto di Cusenza G.
  • MulinoGermolli LU, foto di E_Albiani_
  • Mulino Germolli, Foto di E. Albiani
  • Mulino Cima Sappada  Foto  di S. Zanetti
  • Vecchio Mulino PV1, Foto di Roncato L.
  • Barcarolo_Enrico_Mulinetto_della_Croda_TV
  • Mulino natante di Revere
  • Mulino Scarbolo
lista mulini
Nome mulinoMulino del Martinet
RegionePiemonte
ProvinciaTorino
Comune:Salbertrand
Indirizzo
TipologiaElettrico
AttivitaFarina di cereali
ProprietaPubblico
Info proprietàMulino di proprietà del Comune di Salbertrand ceduto in comodato d'uso gratuito all'Ecomuseo Colombano Romean che si occupa della manutenzione e della fruizione del sito (allestimenti e visite guidate). Il mulino vero e proprio è dotato di tre coppie di macine destinate alla lavorazione delle granaglie, in particolare segale, ma pure frumento, orzo, avena. Le farine, una volta macinate, grazie a coclea ed elevatore a cucchiai, venivano trasferite al buratto, un congegno costituito da setacci in seta con maglie di diverse dimensioni in grado di selezionare vari tipi di farina. A destra dell'ingresso, è tuttora presente la stalla che ospitava i muli con cui i contadini portavano al mulino i sacchi di cereali da macinare. Un locale attiguo ospita la pesta costituita da una vasca circolare in monoblocco di pietra su cui girava una mola verticale impiegata per la sfibratura della canapa, pianta tessile per eccellenza in Valle, e per la produzione di olio di noci, di nocciole, di semi di canapa e lino, di prugne selvatiche (marmotte). I moderni pannelli di controllo della dinamo e il quadro di distribuzione dell'energia elettrica ivi prodotta raccontano la storia dell'ultimo secolo di questo antico mulino e della locale Azienda Elettrica. Negli ultimi anni, all'interno del mulino, nuovi spazi sono stati recuperati e sono stati creati allestimenti museali che raccolgono il ricco patrimonio di attrezzi da lavoro ed oggetti in uso nella vita quotidiana di un tempo, messi a disposizione dalla comunità.
StatoMuseo
VisitabileSi
OspitalitaNo
Bibliografia'L Murin du Martiné e l'istuarä dl'Aziendä Eletriccä 'd Salbelträn" Cahier ecomuseo n.16 - La storia del mulino idraulico del Martinet, dai diritti feudali di molitura all'Azienda Elettrica Comunale di Salbertrand. A cura di Giuseppe Rey - 2011 "L'uomo, l'acqua e la montagna" Cahier ecomuseo n.7 - Protoindustria in Alta Valle Susa. A cura dell'Associazione Cultura e Territorio - 2009
Note storicheIl mulino idraulico di Salbertrand è uno dei più interessanti e meglio conservati dell'Alta Valle di Susa, l'unico a contenere ancora le macchine originali di varie epoche. Esso consente di ripercorrere 800 anni di storia dell'utilizzo dell'acqua, dai diritti feudali di molitura all'arrivo della corrente elettrica. Il mulino, detto del Martinet, iniziò probabilmente la sua attività intorno all'anno 1000 come forgia, per poi trasformarsi nel 1200 in opificio idraulico con molteplici funzioni: mulino da cereali, pesta per la sfibratura della canapa, follone da drappi. La prima traccia di questo mulino si ritrova su una pergamena datata 5 giugno 1298, si trattava di un mulino bannale ed apparteneva alla famiglia signorile degli Allemandi. Passò più volte di proprietà, fino ad essere acquistato dalla Comunità di Salbertrand, che ne ottenne il pieno possesso, libero da ogni spettanza signorile da parte del Delfino, con la carta del 1459. A partire dal 1901, gli impianti furono utilizzati anche per la produzione di energia elettrica: Si diede vita all'Azienda Elettrica Municipale di Salbertrand, una delle più antiche del Piemonte. Nel 1928 l'introduzione di una turbina soppiantò la ruota idraulica. La struttura interna del mulino fu radicalmente modificata: un motore faceva girare un lungo asse di trasmissione dotato di complessi ingranaggi e mediante cinghie e pulegge trasmetteva il moto alle macchine. L'alluvione del 1957 segnò la fine dell'attività della centralina idroelettrica, a causa dei danni all'opera di presa e al canale e dell'abbassamento del letto della Dora che non consentì più l'alimentazione della bealera. Le macine continuarono a lavorare alimentate con energia prodotta dalla centrale di Chiomonte sino agli anni '70. Il mulino che appare oggi ai nostri occhi è il prodotto di molte trasformazioni avvenute nel tempo, legate anche agli eventi naturali e alle vicende storico politiche della valle.
Coordinate geografiche: 45.071575, 6.885174 Vedi sulla mappa

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