Nome mulino | Mulino di Mamino | |
Regione | Emilia-Romagna | |
Provincia | Modena | |
Comune: | Montese | |
Indirizzo | via Mamino 1910 San Martino | |
Tipologia | Acqua | |
Attivita | Farina di castagne, cereali e mais | |
Proprieta | Privato | |
Info proprietà | ||
Stato | In funzione | |
Visitabile | Si | |
Ospitalita | No | |
Bibliografia | Montese, Terra di Mulini - Golinelli Esitore, 2001 | |
Note storiche | Il Mulino di Mamino si trova nel comune di Montese (Modena), nella frazione di S. Martino. Siamo nell’Appennino Tosco-Emiliano, in quell’angolo di territorio dove si intersecano modenese, bolognese e pistoiese, dominato dalla inconfondibile sagoma del Monte Cimone. Il mulino si trova lungo il percorso di itinerari escursionistici. Il mulino è azionato ad acqua, proveniente dal vicino rio S. Martino. E’ dotato oggi di cinque coppie di macine movimentate da altrettante turbine orizzontali in metallo. Ogni coppia di macine è dedicata alla molitura di uno specifico cereale o seme: grano, granoturco, orzo e soprattutto castagne. Completano le dotazioni del mulino un buratto, una tarara, o “pulidor” in dialetto, e un’attrezzata officina del secolo scorso. Il complesso del Mulino di Mamino è composto da tre edifici in pietra a vista: l’abitazione, la stalla e il mulino con annessa officina. La storia del Mulino di Mamino si perde nel XVIII secolo. Risalgono a quell’epoca infatti i documenti più vecchi di cui disponiamo. Nei secoli passati le macine dovevano essere ospitate al piano terreno dell’attuale abitazione e dovevano essere movimentate da una grande ruota verticale in legno. Si possono ancora notare indizi di questa configurazione nelle opere murarie degli edifici. Il fabbricato del mulino, come lo vediamo oggi, risale al periodo tra le due guerre mondiali e ha subito continue modifiche e ampliamenti fino agli anni Quaranta del secolo scorso. Il Mulino di Mamino è ancora oggi funzionante. Da almeno sei generazioni è di proprietà della famiglia Mecagni, i cui membri, oltre che mugnai, sono stati progettatori di molti antichi mulini della zona. Oggi l’attività molitoria non costituisce più la professione dei proprietari, che abitano altrove. Ma tutta la famiglia, anche i giovani componenti, si impegna con tenacia, dedizione e nonostante i mezzi limitati a conservare funzionante il mulino consegnato a loro con passione dalle precedenti generazioni. Questo fa del Mulino di Mamino un mulino anomalo in questo elenco: non è lucido, senza polvere, il legno verniciato, le pareti e i soffitti privi di ragnatele imbiancate, i pavimenti ripuliti dalla coltre bianca. Tutt’altro! Non è un mulino che fu, è un mulino che è ancora! È visitabile nel periodo estivo (luglio – agosto). |