Bibliografia | - "Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia", numero 1, Tipografia della Gazzetta Ufficiale, 1884, pag. 699 (https://books.google.it/books?id=Q5pQAAAAYAAJ&newbks=1&newbks_redir=0&printsec=frontcover&pg=PA699&dq=Gazzetta+ufficiale+del+Regno+d%27Italia+mulino+pratovalle&hl=it&source=gb_mobile_entity&redir_esc=y#v=onepage&q&f=false)
- Giulia Braccini, "Il mulino di Pratovalle" in "Prato Magno", numero 31, Comune di Loro Ciuffenna, settembre 2023, pag. 3 (https://www.comune.loro-ciuffenna.ar.it/c051020/zf/index.php/servizi-aggiuntivi/index/index/idtesto/20906) | |
Note storiche | Il mulino, alimentato dal torrente Agna di Pratovalle, risale al XVII secolo [Prato Magno]. Nel 1883 Ottavio Verzucoli ottenne, dalla Prefettura di Arezzo, la "concessione d'acqua per forza motrice" di durata trentennale, a fronte di un pagamento annuo di 60 lire, che aveva come oggetto la "derivazione d'acqua dal torrente Agna, in territorio del comune di Loro Ciuffenna, provincia di Arezzo, nella quantità non eccedente moduli 2,14, atta a produrre la forza di 28,53 cavalli dinamici, in servizio del molino che si propone di costruire nello stesso comune comune, luogo detto Pratovalle" [Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia]. Il mulino è rimasto in attività fino al 1965 e l'ultimo mugnaio è stato Giambattista Verzucoli. Funzionava principalmente nei periodi di raccolta delle castagne e del grano, quando i contadini, partendo dai centri abitati, passavano dai sentieri con i muli e trasportavano le materie prime da macinare. Le macine di pietra, a causa dell'intenso lavoro a cui erano sottoposte, spesso dovevano essere limate. Il mugnaio, in cambio della macinatura, prendeva una parte della farina o dei soldi. Per riempire la gora venne deviato il corso del torrente e fu costruito un berignolo, oggi interrato, per il cui utilizzo la famiglia del mugnaio pagava una tassa. Dopo la morte di Giambattista i figli hanno continuato l'attività molitoria in un più moderno mulino di Terranuova Bracciolini. Nonostante il mulino sia stato dismesso, ha mantenuto esternamente la sua struttura originaria e all'interno conserva le due macine. Alcuni strumenti di lavoro, come il buratto, che serviva a separare la crusca dalla farina, furono portati al mulino di Loro Ciuffenna, mentre altri, non più utilizzabili, sono stati trasformati in sculture dall'artista Pietro Cioni (nome d'arte Pietro Pratovalle), allievo di Venturino Venturi (1918 - 2002) e nipote di Giambattista Verzucoli. Una di queste si trova presso il ristorante "Il Cipresso" di Loro Ciuffenna, che è di proprietà della famiglia Cioni [Prato Magno].
Successivamente il mulino è stato ristrutturato e adibito ad abitazione. Sulle pareti del primo piano sono presenti alcune decorazioni pittoriche realizzate da Cioni. | |