Nome mulino | Mulino Vecchio | |
Regione | Piemonte | |
Provincia | Novara | |
Comune: | Bellinzago Novarese | |
Indirizzo | ||
Tipologia | Acqua | |
Attivita | Farina di cereali | |
Proprieta | Pubblico | |
Info proprietà | Parco del Ticino | |
Stato | Museo | |
Visitabile | Si | |
Ospitalita | No | |
Bibliografia | ||
Note storiche | Il Mulino Vecchio di Bellinzago è uno dei tanti mulini ad acqua che sono stati costruiti nella valle del Ticino; oggi è l'unico funzionante e in buono stato di conservazione. Nel 1985 è stato acquistato dal Parco del Ticino che ha colto l'occasione per recuperare una struttura unica nel suo genere e che offre molte possibilità di fruizione. Con il contributo della Regione Piemonte il Mulino è diventato un Centro regionale di Educazione Ambientale riacquisendo una propria funzione sociale di grande importanza. Il Parco del Ticino ha avviato da tempo un'intensa attività di collaborazione con il mondo della scuola. La proposta e gli strumenti utilizzati sono di supporto ai programmi didattici che sviluppano i temi dell'educazione ambientale. L'obiettivo del Parco è di creare, attraverso questi interventi, una maggiore sensibilizzazione verso la natura che si traduca concretamente in una più corretta gestione del territorio e in un miglioramento del rapporto uomo-ambiente. Nell'ambito delle varie proposte la struttura didattica del Mulino Vecchio ha un'importanza particolare. Presso il Mulino è possibile utilizzare diverse opportunità didattiche aumentando di fatto le possibilità di apprendimento anche attraverso il contatto diretto con una realtà che ci riporta indietro nel tempo. Il Centro didattico del Mulino è composto da locali destinati all'esposizione di cartografie e documentazione storica, di oggetti legati all'attività agricola e dalla sala delle macine dove sono conservati gli impianti e i macchinari del Mulino. Lo spazio espositivo occupa il primo piano dell'edificio ed è stato allestito principalmente per illustrare gli aspetti storici del territorio legati all'utilizzo dei mulini ad acqua che rappresentano delle entità produttive essenziali per l'economia agricola della valle del Ticino. I documenti e le cartografie esposte sono il frutto di una approfondita ricerca negli archivi storici dei Comuni del Parco che custodiscono materiale di notevole interesse. L'oggettistica relativa al lavoro del Mulino e alle tecniche agricole più utilizzate nei secoli scorsi proviene dal Museo Civico Etnografico di Oleggio, anch'esso un punto di riferimento prezioso per coloro che intendono approfondire gli aspetti storico-culturali del nostro territorio. L'allestimento delle sale è stato studiato per consentire la visione ottimale di tutto lo spazio espositivo. A tale scopo sono stati utilizzati degli elementi di supporto particolari che permettono l'integrazione tra materiale esposto e struttura architettonica dell'edificio. La sala delle macine è la parte più significativa dell'intero complesso: ci si può immergere nell'atmosfera favolosa del vecchio Mulino dimenticando il tempo trascorso. L'attrezzatura per la macinazione delle granaglie è tuttora funzionante e in buono stato di conservazione: è possibile con l'acqua della Roggia Molinara azionare la ruota che attraverso una serie di ingranaggi trasmette il movimento alle grandi macine di pietra che producono la farina. Accanto alla sala delle macine è possibile osservare il forno per il pane utilizzato dal mugnaio fino a pochi anni fa. Al piano terra è stata ricavata nella vecchia stalla una sala proiezioni attrezzata per la visione di audiovisivi che può accogliere i gruppi in visita al Mulino ed integrare la visita guidata con una lezione per approfondire i temi trattati e per offrire nuovi spunti per la ricerca. Lo spazio esterno consente al visitatore la possibilità di sosta e di ristoro ed è attrezzato con tavoli e relativi sedili collocati sotto coperture tessili. La struttura didattica è completata da un percorso guidato che offre la possibilità di osservare gli ambienti naturali più tipici del Parco. I prati, i boschi e il fiume circostanti permettono infatti un contatto diretto con la natura che è sicuramente tra gli obiettivi primari dei visitatori del Parco. |