Bibliografia | BIANCHI A., Il patrimonio Bottaini, in B.F. DUINA, A. BIANCHI, Bottaini de’ Capitani di Sovere. Sei secoli di storia di una famiglia bergamasca (Secoli XV-XX), Sovere 1995
CATTANEO G., Il mulino, la fucina e la centralina in Sovere nel Secolo breve, Sovere 2010
CORTINOVIS CATTANEO E., Sprazzi di vita vissuta e sofferta, dattiloscritto, 1980
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DEL BELLO S., DUINA B. F., Sovere. Studi, documenti e memorie, Clusone 1983
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ZANUTTI G., Sovere storia, in S. DEL BELLO, B.F. DUINA, Sovere. Studi, documenti e memorie, Clusone 1983.
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Note storiche | Possedimento monastico nell’alto medioevo, citato nel Polittico di Santa Giulia datato tra l’879 e il 906, e poi della Cattedrale di Bergamo (anno 1040), e quindi laicale, il complesso del mulino e delle fucine per secoli è stato il più importante insediamento produttivo preindustriale di Sovere. Il complesso è formato da 5 principali corpi di fabbrica di epoche successive già adibiti a: Mulino, Fucine, Centrale elettrica e Segheria che si sviluppano in parallelo al corso del fiume Borlezza. Il complesso costituisce il più antico insediamento produttivo tuttora innalzato della provincia di Bergamo.
Relazione di Giovanni Antonio Urbani, ingegnere del Dipartimento del Serio, 8 frimale anno VII (28 novembre 1798):
A seguito di un crollo che aveva interessato il muraglione di sostegno della strada della Caneva sul lato sinistro del fiume Borlezza, G. A. Urbani esegue un sopralluogo a Sovere per constatare i danni, allegando uno schizzo (un "abbozzo") illustrativo che raffigura anche, in posizione centrale, l'"edificio di ferro e macina". Nonostante sia indicato schematicamente a pianta rettangolare, la specificazione della compresenza delle due attività artigianali, ossia una fucina e un mulino, nello stesso complesso indica senza dubbio che il complesso doveva avere già l'estensione planimetrica visibile nella più precisa mappa di epoca napoleonica. Il disegno mostra il ponte in pietra, probabilmente nelle forme dovute alla sua riedificazione di inizio Seicento e l'assetto del canale idraulico, simile a quello visibile nella mappa catastale del 1811. Il canale è regimentato con l'uso di sponde artificiali costruite con fascine, indicate come "fassinate" (da notare che erroneamente l'inventario dell’Archivio di Stato di Bergamo - ASBg identifica il termine come nome proprio del canale) e presenta a monte dell'edificio uno scaricatore, cioè una deviazione usata per togliere acqua in caso di necessità di effettuare lavori di manutenzione sulla ruota idraulica. | |