Mulino di Baggero
Baggero, Lombardia (CO)
TIPOLOGIA
Acqua
ATTIVITÀ
In disuso
VISITABILE
Si
OSPITALITÀ
Si
PROPRIETÀ
Privato
NOTE STORICHE
Nella località di Baggero (il cui nome deriva da ul bàger il bastone su cui venivano appoggiati i secchi utilizzati dalle donne che si recavano al fiume per prendere l’acqua) a Merone in provincia di Como, scorre il fiume Lambro, testimone e artefice dello sviluppo economico del territorio.
Proprio lungo il fiume Lambro da metà del Settecento si sviluppò un’attività commerciale e manifatturiera che vide la nascita dell’operaio-contadino, lavoratore inserito nel nuovo contesto economico ma ancora legato alla terra. Mulini, magli, torchi e più tardi le industrie seriche traevano dalle acque correnti la forza motrice necessaria per il loro funzionamento.
Tra questi vi era il Mulino di Baggero, risalente al 1722 di proprietà del Monastero delle Benedettine di San Pietro di Cremella, sfruttato per la lavorazione del grano e per la produzione di olio di Ravizzone.
Nel 1790 la proprietà del mulino fu concessa in affitto al Conte Giuseppe Sormani Andreani, nel 1818 le monache Benedettine vendettero la proprietà al conte Alessandro Sormani Andreani che in seguito la passò al figlio conte Lorenzo Sormani Andreani. In data 22 ottobre 1858, il conte vendette la proprietà al cavalier Domenico Porro alla cui morte fu ereditata dalla moglie Antonietta Nicolazzi la quale la vendetta nel 1912 a Giuseppe Pangrazzi. Si arriva così nel 1932 quando divenne proprietario della struttura Attilio Mambretti. I mulini caddero in disuso negli anni 60 con l’avvento del boom economico. Furono disattivati i meccanismi di trasmissione, ma le opere idrauliche non vennero rimosse.
I Mulini di Baggero fanno parte di un sistema di quattro ruote idrauliche sfruttate per fornire energia meccanica ad un insediamento preindustriale.
Le materie prime che giungevano al mulino erano in parte finalizzate alla macinazione per la produzione di farina (frumento, mais, grano saraceno, segale, orzo, crusca), in parte per produrre olio (germe di grano, germe di mais, lino, girasole, ravizzone, mandorle, carrube, colza). Il mugnaio apriva le paratie che regolavano l’afflusso dell’acqua del Lambro, l’acqua cadeva sulle pale facendo girare la ruota idraulica motrice. L’albero motore trasmetteva il movimento a una seconda ruota dentata e l’albero verticale faceva girare la macina. Dalla tramoggia il grano cadeva tra le macine che lo frantumavano trasformandolo in farina. Se invece il macinato serviva per produrre olio esso veniva scaldato e torchiato. Lo scarto della torchiatura, i cosiddetti panèl, venivano venduti ai contadini che li adoperavano come mangime per gli animali.
Oggi il Mulino di Baggero rivive grazie alla coraggiosa iniziativa intrapresa da Andrea Camesasca, figlio di Arnaldo proprietario dell’hotel-ristorante Rural Resort Il Corazziere di Merone, che ha rilevato la struttura molitoria con il proposito di attuare un intervento di recupero e valorizzazione della stessa.
All’interno dell’edificio interamente ristrutturato sorge oggi un museo che racconta la storia agricola di una Brianza che non c’è più, nato per riscoprire ambienti e notizie del passato riguardanti il nostro territorio, per fornire una occasione di incontro con oggetti, immagini, suoni che rivivono solo nei ricordi di coloro che hanno vissuto un periodo ormai lontano.
Ma non è tutto. L’idea decisamente innovativa è quella di sfruttare l’energia idraulica del mulino ad acqua per la produzione di energia non più meccanica, bensì elettrica, tramite l'installazione di una minicroidroelettrica.
La riconversione del Mulino ad acqua per la produzione di elettricità oltre a rendere omaggio alla ingegnosità e laboriosità dei nostri predecessori ha valso al Corazziere, nel 2010, un prestigioso riconoscimento, attribuito dal Governo Italiano, denominato “Premio Nazionale per l'Innovazione” con la seguente motivazione :“per aver saputo reinterpretare in chiave moderna ed innovativa l’utilizzo dell’antica energia dell’acqua coniugandola con molteplici aspetti culturali, salutistici e di sostenibilità”.
Inoltre il mulino ha conquistato i seguenti riconoscimenti
● è stato sede del progetto SUSTAINABLE ENERGY della Comunità Europea il 24/06/2013
● 1° Premio Lombardia Ambiente 2013
● 1° Premio Italiano Talento Italiano 2014
● Patrocinio Expo, per l’attività didattica “Alimentazione radici e progresso”
● Patrocinio Regione Lombardia Feed the future
● 4° posto progetto “Water and Tourism” Organizzazione mondiale del turismo 2014
● Buone prassi CRS Regione Lombardia
La riqualifica del Mulino del 1722 non rappresenta infatti solo un esempio innovativo di utilizzo delle energie rinnovabili, ma anche il recupero del patrimonio storico del territorio rimesso a completa disposizione e fruizione di tutti gli stakeholders.
E’ stato infatti allestito un museo permanente al suo interno, aperto tutte le domeniche gratuitamente al pubblico in cui vengono narrate le storie e tradizioni del Mulino e della vita contadina dell’epoca, attraverso testi e strumenti esposti.
All’interno del mulino, ogni anno offriamo corsi gratuiti per più di 1000 bambini delle scuole medie ed elementari sui temi della ecosostenibilità e dello sviluppo sostenibile attraverso la collaborazione con l’ente pubblico Comune di Merone. Ospitiamo inoltre cooperative che offrono assistenza a persone disabili e gruppi di terza età.
Gli spazi del mulino sono offerti gratuitamente alla comunità per presentazioni di libri, mostre e attività culturali per i più grandi attraverso la collaborazione con la Associazione Culturale Pieve di Incino.
Queste attività di responsabilizzazione sono finalizzate al miglioramento del territorio che ci circonda e alla promozione del nostro patrimonio territoriale.
FOTOGRAFIE
STATO
Museo
INDIRIZZO
Via Giuseppe Mazzini 5, 22046, Baggero, CO - Lombardia
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