TIPOLOGIA
Acqua
ATTIVITÀ
In disuso
VISITABILE
Si
OSPITALITÀ
Si

NOTE STORICHE

L’edificio del mulino di Pontevecchio , in origine aveva un volume cubico. La data presunta di costruzione dell’insediamento è il 1560. Tutte le facciate del mulino erano uguali, e nessuna forza avrebbe potuto rovesciare l’edificio perché era costruito con il centro di gravità perfettamente posto in mezzo. Il mulino aveva una copertura con sentinelle a guardia del ponte e del confine (vicino vi era un confine di stato, i Malatesta e poi lo Stato Pontificio).
Durante il XVI secolo, il ponte, la cascata, il canale ed il mulino costituiscono un insediamento progettato e realizzato n maniera unitaria.
Ponte e mulino appartengono ai Duchi della Rovere di Urbino sino al 1647, anno in cui viene acquistato dai conti Paciotti di Montefabbri.
I Paciotti sono una nota famiglia di architetti militari e matematici, ideatori e progettisti del mulino della Foglia..
Ponte e mulino, servivano per regimentare le acque, di fiume e di sorgente, e Paciotti era un architetto esperto di idraulica e di sistemi difensivi.
I conti Paciotti di Montefabbri, attraverso il mulino idraulico con le tre coppie di macine iniziali ( due in pietra di Castelplanio, una di pietra di Auditore), collocate nell’unico salone centrale oggi coperto con volta a botte, producono staie di farina di grano. Il grano viene raccolto nei poderi acquistati con il molino stesso, i terreni sono ubicati tra il crinale di Montefabbri ed il versante che scende verso il fiume. Fondi e case come il Baratto, Piandonico, Brunello, la faBreccia, il Farneto.
Francesco Paciotti architetto (1521-1591), ha progettato e costruito numerose opere, in particolare il pozzo della cittadella di Torino, i canali per portare l’acqua in piazza a Pesaro, e insieme ai fratelli Orazio e Felice, progetta grandi infrastrutture pubbliche, bonifica le valli di Ravenna e studia sistemi e macchine per l’estrazione del sale.

FOTOGRAFIE

STATO

Museo

INDIRIZZO

VE - Veneto
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