Cartiera
La carta giunse in Italia e in Europa intorno al XII secolo. La sua produzione ha subito diversi processi evolutivi ma fino a tutto il XVIII secolo la carta si otteneva dalle fibre vegetali di lino, canapa, cotone e cascami dell'industria tessile.
Questi erano cerniti, lavati in acqua e sfibrati mediante la battitura nelle pile a martelli azionate da una ruota idraulica.
La soluzione di fibre così ottenuta passava nei tini. Qui, pescando con un setaccio rettangolare (detto forma) e facendo scolare l'acqua in eccesso, si otteneva uno strato omogeneo di fibre che formavano il foglio ancora impregnato d'acqua. Lo si depositava con cura su un feltro formando in sequenza una pila fogli inframezzata ai feltri.
La carta era poi pressata sotto un torchio ed asciugata all'aria. Infine veniva stirata e lisciata sotto una calandra.
Per saperne di più: "Le ruote della carta" (vedi Bookshop di "Argomenti complementari" di www.aiams.eu).
A partire dalla seconda metà del 1700 le pile a martelli vennero sostituie da una macchina detta "L'olandese" e successivamente l'intero ciclo di produzione venne modificato con l'avvento della produzione cartaria partendo da pasta di cellulosa.
Pila da cartiera