I MULINI MANUALI
Macine rotatorie a mano, dette anche "macinini del farro". Appare probabile (Sebesta 1997) che proprio dall'ultima variante di "levigatoio a tramoggia" appena considerata, sia nata l'idea di ampliare via via il settore di circonferenza percorso dal "macinello-tramoggia", fino alla rotazione completa, dando così origine alla "macine rotatorie" cilindriche spinte a mano. Ciò sarebbe avvenuto ancora nel IV secolo a.C. nel mondo greco o ellenizzato, anche se tentativi sono stati individuati altrove.
Per quanto riguarda l'introduzione delle "macine rotatorie" nell'Italia centro-meridionale di età romana, Plinio (nat. hist. 36,135-136) afferma che Varrone indicava tali molae versatiles come invenzione della città di Bolsena (in un periodo anteriore al 265 a.C.), anzi alcune di esse si sarebbero prodigiosamente mosse anche da sole: ad ogni modo, continua Plinio, le migliori pietre molari (e non rocce) si troverebbero proprio in Italia (soprattutto nell'Etruria centro-meridionale).